Trauma del polso: sintomi e trattamenti
- 1 Traumi del polso
- 2 Un infortunio molto frequente
- 3 I diversi traumi
- 4 Sintomi del trauma
- 5 Primi controlli
- 6 Interventi specifici
- 7 Terapia e riabilitazione
La caduta con un trauma al polso è molto frequente, può succedere durante lo sport o nella vita di tutti i giorni: ma che tipo di infortunio è e cosa bisogna fare?
A seconda della caduta e delle lesioni sarà necessario fornire trattamenti differenti.
Gli incidenti che provocano traumi al polso sono comuni negli sport,
in quanto è sufficiente cadere e in automatico ripararsi mettendo “le mani avanti”,
ma anche nella vita di tutti i giorni può succedere una caduta e di traumatizzare il polso.
Diversi sono i tipi di lesioni che si possono registrare in questi casi:
1. distorsioni, trauma meno grave, spesso guarisce in poche settimane;
2. fratture;
3. lesioni ai legamenti.
Negli ultimi due casi i tempi di recupero sono decisamente più lunghi.
A volte è necessario immobilizzare l’articolazione per un periodo di tempo variabile a seconda dell’entità del danno.
In ogni caso è strettamente consigliato rivolgersi a specialistici, ortopedici e fisioterapisti, che si occupano prevalentemente o soltanto di questo distretto corporeo,
vista la sua complessità.
Mentre è assolutamente sconsigliato l’autodiagnosi o l’auto-trattamento.
Trauma al polso: cos'è
Un infortunio al polso si verifica spesso quando ci si sostiene in caso di caduta,
ad esempio quando si fa sport. Un polso traumatizzato è doloroso ma spesso guarisce in poche settimane, anche se l’articolazione deve essere immobilizzata per tempi più o meno lunghi.
Trauma al polso: come si verifica
Se durante il trauma da caduta, il polso è troppo esteso o troppo flesso, la capsula,
i legamenti e le ossa possono essere danneggiati.
Tali incidenti si verificano spesso nello sport, ma cadute e infortuni possono verificarsi anche nella vita di tutti i giorni, soprattutto nelle persone anziane.
La distorsione del polso invece è causata spesso da movimenti improvvisi solitamente non traumatici, come colpire una pallina da tennis o lanciare un pallone da calcio.
Le persone con osteoporosi hanno maggiori probabilità di fratturarsi i polsi quando cadono.
Anche i bambini, che sono soggetti a rischio maggiore di cadute, spesso si lesionano ai polsi perché i loro legamenti, articolazioni e ossa non sono ancora maturi.
Tuttavia, le lesioni nei bambini di solito guariscono bene ed più velocemente.
Lesioni al polso più gravi possono anche portare a movimenti limitati permanenti, artrosi o instabilità permanente.
La chirurgia è raramente necessaria, solo in caso di frattura scomposta o lesioni importanti ai legamenti.
Trauma al polso: tipologia
• Distorsione: si verifica quando il polso è eccessivamente esteso o eccessivamente flesso e i legamenti sono eccessivamente tesi, ma non al punto da provocarne una lesione.
• Lesione del legamento: stesso meccanismo traumatico della distorsione ma un legamento del polso ha una lesione di continuità parziale o completa.
• Lussazione/sublussazione: uno o più ossa che formano l’articolazione del polso escono fuori dall’incavo articolare.
In questo caso ci possono essere anche muscoli, legamenti e capsule articolari danneggiati.
• Frattura ossea: il radio, l’ulna, le ossa carpali (ad esempio l’osso scafoide o navicolare del carpo) o le ossa metacarpali possono rompersi.
A seconda del tipo di frattura, possono essere danneggiati anche le articolazioni, i legamenti e i nervi.
Trauma al polso: come riconoscerlo
I sintomi variano a seconda del tipo di lesione al polso.
In caso di lesioni ai legamenti (distorsioni o legamenti strappati),
il dolore a volte non è così grave all’inizio e anche il gonfiore e la tumefazione possono essere assenti o poco visibili.
Se tuttavia, nel tempo, i sintomi persistono è assolutamente necessario rivolgersi all’ortopedico specialista per accertamenti e indagini.
In una lesione legamentosa, occorrono diverse settimane per notare che il polso è instabile e che è stato provocato un danno.
Fratture e lussazioni di solito fanno più male di una “semplice” distorsione.
In questi casi spesso è visibile un disallineamento delle ossa articolari o carpali e,
oltre al dolore, di solito c’è gonfiore e tumefazione evidente.
Inoltre se anche i nervi periferici sono danneggiati, possono verificarsi anche disturbi sensoriali come intorpidimento o formicolio alle dita.
L’assistenza medica immediata è importante in caso di disturbi sensoriali, forti dolori e mal posizioni.
Se l’impotenza funzionale è presente (ovvero è difficile o impossibile muovere la mano) ci troviamo in caso di emergenza ed è necessario andare immediatamente al pronto soccorso.
Trauma al polso: diagnosi
Innanzitutto, il primo screening viene fatto dal medico con un esame visivo e dei movimenti passivi e attivi, e, laddove sia necessario, con test manuali specifici. Viene controllato quanto è flessibile l’articolazione, se e quanto è gonfia e dove esattamente fa male.
A seconda della lesione, questo esame della mano è spesso sufficiente per rilevare, ad esempio, una leggera distorsione.
Tuttavia, potrebbe anche essere necessario eseguire una radiografia per controllare le condizioni dell’osso.
Se il medico sospetta una lussazione, un legamento lesionato o un osso rotto (o non può escluderlo completamente), è possibile utilizzare altri metodi di imaging come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (MRI) per chiarimenti.
Trauma al polso: come intervenire
Immediatamente dopo un infortunio, il polso deve essere immobilizzato e messo a riposo il più rapidamente possibile. Spesso può essere anche necessario sollevarlo per prevenire o ridurre il gonfiore (metodo primo soccorso PRICE).
A seconda della lesione, il medico applicherà una benda rigida ed elastica (benda a nastro), una stecca o un gesso.
Il dolore può essere trattato con pomate antinfiammatorie, antidolorifiche e/o antiedemigene, o compresse contenenti antinfiammatori come l’ibuprofene del gruppo dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Il tempo di immobilizzazione del polso, dovrebbe essere il più corto possibile: la necessità e la durata dell’immobilizzazione dipende dal tipo di lesione e dal processo di guarigione. In caso di distorsione del polso, spesso bastano pochi giorni.
D’altra parte, la frattura o fratture complete di solito devono essere immobilizzate per diverse settimane/mesi per non ostacolare la guarigione.
In caso di lesioni al polso, la guarigione può essere supportata dalla terapia fisica o dalla terapia occupazionale, poiché gli esercizi di movimento mirato che promuovono la mobilità e rafforzano i muscoli, ne favoriscono anche la guarigione in maniera completa, diminuendo anche i tempi di recupero.
Importante da sapere è che la chirurgia è raramente necessaria: solo in caso di fratture ossee scomposte, o di un legamento è stato completamente lesionato, o di un danno ai nervi.
A seconda della procedura chirurgica poi, il polso viene quindi immobilizzato per alcune settimane o mesi.
Trauma del polso: terapia riabilitativa
Nel trattamento di un trauma del polso, gli specialisti della mano e arto superiore si concentrano sempre sulla terapia conservativa con protezione e riduzione del dolore.
L’immobilizzazione su stecca gessata o con un gesso è raramente necessaria (6% dei casi),
e per un periodo che va dalle 3 alle 8 settimane.
L’immobilizzazione dipende dalla posizione e dalla gravità del trauma.
Contrariamente ai traumi agli arti inferiori, che di solito causa dolore anche a riposo, quelli del polso provocano dolore solo dipendente dal carico.
Tutori e ortesi ortopedici vengono spesso utilizzati per evitare qualsiasi stress che provoca dolore.
Procedure come il drenaggio linfatico, i bendaggi e il kinesiotape hanno un effetto decongestionante e favoriscono la guarigione.
Tra le misure fisioterapiche strumentali, sono particolarmente importanti,
poiché ne accelerano i processi di guarigione
• magnetoterapia
• tecarterapia
• laserterapia
• elettroterapia
• ultrasuoni.