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Training autogeno: cos’è e quali sono i vantaggi per lo sport

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1 Che cos’è il training autogeno?
  • 1 Che cos’è il training autogeno?
  • 2 Come funziona il training autogeno?
  • 3 I benefici del training autogeno
  • 4 Gli esercizi del training autogeno

Primi passi per fare training autogeno

Il training autogeno è una tecnica di rilassamento che fu ideata dal medico tedesco Johannes Heinrich Schultz nel XX secolo. Questa tecnica, basata sui principi dell’autosuggestione e dell’autoipnosi, è diventata popolare in tutto il mondo come un efficace metodo per alleviare lo stress, l’ansia e la depressione.
L’obiettivo principale del training autogeno è quello di indurre uno stato di rilassamento profondo attraverso l’autocontrollo della mente e del corpo.
La pratica regolare di questa tecnica può aiutare a ottenere un benessere generale psicofisico, migliorando la concentrazione, stimolando la creatività e favorendo un sonno più profondo.
Sebbene sia utilizzato in particolare all’interno della psicoterapia, il training autogeno è un ottimo alleato in ambito sportivo per migliorare l’approccio dell’atleta all’interno di una gara.

Come metterlo in pratica

L’aspetto principale del training autogeno è l’uso di formule di autosuggestione specifiche, chiamate “formule di concentrazione”.
Esse sono focalizzate su sensazioni fisiche come calore, pesantezza o rilassamento dei muscoli, che aiutano a creare uno stato di tranquillità profondo. Ma non solo.
La riduzione della stimolazione esterocettiva e propriocettiva è un altro tassello essenziale per indirizzarsi al rilassamento: essa è basata sull’assunzione di una posizione comoda all’interno di un ambiente tranquillo, per poi concentrarsi sulle sensazioni essenziali del corpo.
La persona che sta effettuando gli esercizi di training autogeno deve concentrarsi sul respiro e inizia a focalizzarsi su sensazioni interne a sé piuttosto che a stimoli esterni.
È importante dedicare del tempo alla pratica del training autogeno, soprattutto se si è all’inizio, così da permettere al corpo e alla mente di adattarsi a questa tecnica.
Si consiglia di iniziare con sessioni brevi di 5-10 minuti per due volte al giorno, per poi andare ad aumentare la durata man mano che si acquisisce familiarità con la tecnica.
Ciò richiede molto impegno e costanza per ottenere risultati duraturi; l’ideale sarebbe quello di mantenerne una regolare pratica per almeno qualche settimana prima di valutare i suoi effetti sulla performance sportiva.
È possibile imparare e praticare il training autogeno con l’aiuto di un professionista qualificato, come uno psicoterapeuta o un istruttore specializzato.
Questo permette di apprendere le tecniche corrette e di personalizzare la pratica in base alle specifiche esigenze individuali.

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Come favorisce il nostro corpo?

Cosa succede al corpo durante il training autogeno? Tale pratica offre numerosi benefici per la salute, poiché influisce su diverse funzioni del sistema nervoso autonomo, come:

  • respirazione;
  • circolazione;
  • metabolismo.

Ma non solo. Come è stato detto, una mente sana sta in un corpo sano.
Se la psiche non è del tutto serena, è difficile ritrovare il controllo anche sul corpo.
Per questo il training autogeno porta benefici anche per gestire lo stress (dentro e fuori una gara), per regolare il tremore causato dall’ansia, per diminuire il battito accelerato del cuore durante una tachicardia, per migliorare la qualità del sonno e l’autostima e per favorire l’introspezione e l’autocontrollo nella gestione della rabbia.

Come metterlo in pratica

Il mondo dello sport si basa su una combinazione perfetta tra la forza fisica e la resilienza mentale. Per raggiungere i propri obiettivi sportivi, è fondamentale che gli atleti siano in grado di gestire lo stress, l’ansia e le pressioni quotidiane.
Gli esercizi di training autogeno hanno proprio questo obbiettivo: aiutare gli atleti a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e a controllare i segnali di tensione.
Un esercizio molto popolare nel training autogeno è la tecnica della respirazione profonda. Attraverso respiri lunghi e profondi, l’atleta rilassa il corpo e incrementa la concentrazione della mente.
Si tratta di un esercizio che può essere svolto in ogni momento della giornata, ma è particolarmente utile prima di una competizione o durante una pausa di recupero.
Un altro esercizio comune nel training autogeno è l’immaginazione guidata.
Si viene guidati a visualizzare mentalmente un luogo calmo e rilassante.
Questo aiuta a creare uno stato di rilassamento profondo e a ridurre lo stress.
Durante questa visualizzazione, gli atleti possono concentrarsi sulla sensazione di calma e sulla sensazione di controllo del proprio corpo e della propria mente.
La consapevolezza corporea è un elemento chiave nel training autogeno.
Gli atleti apprendono a concentrarsi sulle varie parti del corpo, a riconoscerne le sensazioni e a rilassarle. Questo permette agli atleti di ottenere un maggior controllo e di ridurre la tensione muscolare. Un esercizio semplice ma efficace da praticare è quello di contrarre i muscoli di ogni parte del corpo e poi rilassarli gradualmente.
Questo processo consente di liberare la tensione accumulata e rendere il corpo più rilassato e pronto all’azione.
Per ottenere i massimi benefici dal training autogeno, è importante praticare con estrema regolarità gli esercizi. La costanza e la disciplina sono fondamentali per sviluppare e mantenere le abilità acquisite con questa tecnica.
Gli atleti possono trovare un momento tranquillo durante la giornata per dedicarsi al training autogeno, oppure possono inserire gli esercizi all’interno della loro routine di allenamento. In questo modo imparano a riconoscere e controllare i segnali di ansia e tensione, sviluppando una maggiore consapevolezza di sé. Con la pratica costante, il training autogeno può diventare un alleato potente per raggiungere il successo nello sport e nella vita di tutti i giorni.

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