Se c'è un infortunio tanto comune quanto odiato dagli sportivi per le sue ripercussioni e per il suo periodo di riabilitazione, quello è la distorsione alla caviglia. Per fortuna che esistono esercizi mirati per ridurre i tempi di recupero: tra i più efficaci, ci sono quelli con la pedana propriocettiva. Scopriamo quindi l'utilità della propriocezione per guarire da una distorsione alla caviglia!
La distorsione alla caviglia
Un infortunio tanto comune quanto temuto: la
distorsione alla caviglia costringe molti sportivi a fastidiosi periodi di stop.
Ci siamo già occupati di
questo infortunio e dei suoi tempi di recupero, ma, vista la frequenza con cui si verifica, è il caso di dedicargli un'ulteriore attenzione, concentrandoci su
come ridurre il periodo di fermo e guarire al meglio grazie alla propriocezione.
Prima di tutto, però, è necessario imparare a riconoscere immediatamente una
distorsione alla caviglia: come molti sportivi sanno fin troppo bene, questo infortunio si manifesta con la percezione di un
dolore acuto, localizzato nella zona della
caviglia, che impedisce il proseguimento dell'attività fisica. È sempre bene ricordare che, in questi casi, la cosa peggiore che si possa fare è sforzarsi di continuare ciò che si stava facendo: si rischia infatti di arrivare così ad una
rottura del piede o della caviglia, complicanza che, di per sé, è molto rara a seguito di una
distorsione. Sono poi gli esami a raggi x e le risonanze magnetiche a confermare che si tratta di questo diffusissimo infortunio: con oltre il 21% di incidenza, infatti, la
distorsione alla caviglia è tra gli
infortuni sportivi più comuni.
I
tempi di recupero per casi non particolarmente gravi sono di alcune settimane, ma, se non si effettua la giusta riabilitazione e si trascura questo infortunio, tornando all'attività fisica prima di essersi ristabiliti del tutto, queste tempistiche possono protrarsi per mesi e costringere a periodi di fermo davvero fastidiosi. Ecco quindi perché utilizzare una
pedana propriocettiva per la
riabilitazione dopo una distorsione alla caviglia può davvero fare la differenza. Ma come usarla nel modo giusto?
Recuperare grazie alla pedana propriocettiva
Una
tavoletta propriocettiva può veramente migliorare la vita di uno sportivo: i
vantaggi della propriocezione sono infatti tantissimi e coinvolgono il recupero da un infortunio tanto quanto la sua prevenzione.
Come funziona però una
pedana propriocettiva? In generale, possiamo dire che l'utilizzo della
terapia propriocettiva è utile per attivare il
controllo posturale e dell'equilibrio, abilità preziose per ogni sportivo. Dopo un trauma, capita che l'articolazione coinvolta non risponda più come prima: ciò è dovuto ad un imperfetto funzionamento del sistema nervoso ed è proprio in questa circostanza che è possibile apprezzare l'utilità degli
esercizi con la pedana propriocettiva. Questi possono infatti compensare i deficit di movimento attraverso stimoli progressivi e facilmente controllabili.
In particolare, la
riabilitazione propriocettiva della caviglia ha come fine quello di far acquistare all'articolazione tibio-tarsica una maggiore coordinazione nelle contrazioni muscolari e delle leve ossee, in relazione al movimento. Scopriamo nel dettaglio gli
esercizi che permettono di raggiungere questo obiettivo.
Esercizi propriocettivi per la distorsione alla caviglia
Curare una distorsione alla caviglia con la propriocezione prevede fasi diverse di
esercizio: infatti, la modalità in cui si esegue la
ginnastica propriocettiva dipende dalla gravità del trauma e dal tempo intercorso tra l'infortunio e l'inizio della
terapia. Per non sforzare l'articolazione danneggiata, è utile procedere gradualmente con
esercizi via via più impegnativi.
Inizialmente, la
rieducazione propriocettiva si effettua in scarico, o in maniera passiva, per abituare il paziente a percepire le diverse caratteristiche del movimento indotto e renderlo cosciente riguardo alle sue possibilità di reazione motoria. Successivamente, prima di eseguire
esercizi propriocettivi più impegnativi, dovrà essere recuperata un'equa distribuzione del carico e, solo nella fase finale, vengono proposti
esercizi con carico sugli arti inferiori sempre maggiore e introdotti
esercizi dinamici, che prevedono il mantenimento dell’equilibrio in situazioni di sempre maggiore instabilità. Ecco quindi alcuni
esercizi per il recupero da una distorsione alla caviglia, suddivisi per fasi.
Fase iniziale: esercizio in scarico per il recupero da una distorsione alla caviglia
In questa fase, è meglio esercitarsi in posizione seduta.
Esercizio:
- Appoggiare il piede leso sulla pedana propriocettiva;
- Eseguire il movimento di flesso-estensione della caviglia, disegnando un angolo che non porta a sentire dolore;
- Effettuare questo movimento lentamente per 10-20 ripetizioni;
- Ripetere l'esercizio variando l'asse di movimento;
- È utile eseguire questo esercizio ad occhi chiusi, per esaltare le qualità propriocettive.
Fase intermedia: esercizio a carico limitato per il recupero da una distorsione alla caviglia
In questa fase, è utile ripetere l'esercizio proposto in precedenza, ma eseguendolo stavolta in posizione eretta: con il piede sano appoggiato a terra e quello infortunato sulla
pedana propriocettiva. Si può ora iniziare inoltre ad aggiungere carico sull'arto traumatizzato e aumentarlo progressivamente, ma rimanendo sempre attenti a non provare dolore durante l'esecuzione dell'
esercizio.
Grazie alle funzionalità delle moderne
tavolette propriocettive sarà possibile controllare in tempo reale sul device collegato ogni progresso e ogni errore commesso. Può rivelarsi molto efficace infine fare
esercizi monopodalici e bipodalici di ricerca dell'equilibrio sulla
pedana.
Fase finale: esercizio a pieno carico per il recupero da una distorsione alla caviglia
Nella fase finale del
recupero, si ripetono gli esercizi sulle
tavolette eseguiti finora, sia in appoggio bipodalico che monopodalico, eseguendo però, oltre ai movimenti attivi della
caviglia, anche dei piegamenti sugli arti inferiori, cercando di mantenere orizzontale la
pedana propriocettiva durante il piegamento.
Inoltre, si rivelano ora molto utili
esercizi svolti con l'intervento diretto del terapista. Eccone un esempio:
- Posizionarsi in appoggio monopodalico ad occhi chiusi sulla tavoletta;
- Il terapista imprime piccole spinte destabilizzanti sull’atleta, da diverse direzioni;
- Ripetere l'esercizio a vari gradi di piegamento degli arti inferiori.
Questi sono solo alcuni esempi di
come curare una distorsione alla caviglia con la pedana propriocettiva, ma con l'aiuto del tuo terapista riuscirai sicuramente a sfruttare tutti i
benefici della propriocezione per un recupero rapido e completo.