Laserterapia: cos'è?
Il termine
Laser è l'acronimo di
Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation: dalla sua prima apparizione in campo medico a oggi, questa tecnologia è utilizzata sempre in un maggior numero di applicazioni.
Il dispositivo fisioterapico per la
terapia laser produce una emissione monocromatica, collimata e coerente di onde elettromagnetiche, non esistenti in natura.
I fotoni vengono emessi dagli atomi a seguito dell'eccitazione degli elettroni che si spostano su orbite energetiche più elevate per poi ritornare al livello energetico più basso in tempi misurabili in milli- o nanosecondi: questo fenomeno si manifesta con la produzione luce (detta appunto LASER) e/o calore.
La
terapia laser a basso livello (LLLT, ovvero
Low Level Laser Therapy) e ad
alto livello (HPLT, ovvero
High Power Laser Therapy) viene utilizzata in fisioterapia per trattare varie condizioni patologiche dell'apparato muscoloscheletrico.
Gli effetti terapeutici della terapia laser sulla spalla
Numerosi studi hanno dimostrato l'
effetto della terapia laser sulla spalla già a basso livello in varie indicazioni. Attualmente vengono fornite sempre più prove che la terapia laser può essere utilizzata anche preventivamente e per aumentare le prestazioni per aumentare la
forza muscolare e accelerare la rigenerazione muscolare. Gli effetti generali sono:
- effetto antinfiammatorio e antiedemigeno,
- effetto antalgico che si sviluppa attraverso diversi meccanismi di azione ovvero:
- blocco del potenziale di azione delle terminazioni nocicettive,
- promozione del drenaggio delle sostanze algogene,
- interazione con le fibre mieliniche di grosso calibro in accordo con la teoria del Gate Control,
- incremento della produzione di sostanze morfino-mimetiche,
- Effetto biostimolante attraverso l'incremento della produzione di ATP.
Indicazioni terapeutiche della terapia laser per la spalla
Questa metodologia è adatta per il
trattamento e la prevenzione delle malattie acute e croniche dell'apparato muscolo-scheletrico ed è particolarmente indicata per le affezioni dell'articolazione della spalla.
- Patologie muscolari:
- Lesioni muscolari: utilizzata dalla fase sub-acuta fino alla eventuale fase cronica, ad esempio sul deltoide, bicipite, pettorali, sovra e sottospinato;
- Contratture.
- Patologie tendinee e capsulari, dove è in grado di attivare il processo infiammatorio riparativo in modo da evitare processi di cronicizzazione inducendo vasodilatazione locale, rivitalizzando il tessuto fibrotico:
- quali tendinopatia della cuffia dei rotatori,
- tendinopatia calcifica
- lesioni della cuffia,
- capsulite adesiva.
- Patologie articolari:
- artrosi scapolo-omerale ed eventualmente delle piccole articolazioni della spalla,
- esiti di lussazione
- instabilità della spalla.
- Borsiti:
Come funziona terapia laser della spalla
I parametri del trattamento della spalla con la laserterapia sono:
- Fluenza di impulso
- Frequenza
- Energia totale
- Modalità di erogazione
- Velocità di scansione.
Fluenza di impulso
Il parametro fondamentale per la terapia è la fluenza laser di impulso, che si misura in mJ/cm², e serve ad indicare la quantità di energia per ogni singolo impulso in rapporto all'area colpita dall'impulso stesso.
La determinazione della fluenza di impulso viene fatta in base a due principali fattori:
- profondità del tessuto danneggiato (ad esempio lesione profonda del deltoide richiede fluenza più alta rispetto ad una borsite subacromiale);
- fase clinica della patologia.
Man mano che la luce del fascio laser penetra negli strati più profondi, perde di intensità e per questo è necessario utilizzare livelli progressivamente più alti.
I livelli di fluenza di impulso più bassi (da 360 a 810 mJ/cm²) sono utilizzati prevalentemente a scopo analgesico, al fine di ridurre lo stato infiammatorio soprattutto nella fase acuta.
Sulla spalla possono essere utilizzati per il trattamento dei trigger points o dei tender points, in quanto generalmente sono situati in zone poco profonde del tessuto della spalla. Oppure per il trattamento dei tendini del sovraspinato, della borsa subacromiale e di tutte le strutture superficiali.
I livelli di fluenza di impulso più alti (da 970 a 1780 mJ/cm²) sono utilizzati per trattare strutture più profonde come ad esempio l'articolazione gleno-omerale, al fine di stimolare la risposta del tessuto cartilagineo.
Nella fase infiammatoria acuta è consigliato utilizzare fluenza di impulso minore rispetto a quelli calcolabili in base alla profondità, a causa di una presenza di innalzamento della temperatura del tessuto già presente. La fluenza deve essere aumentata progressivamente in modo inversamente proporzionale allo stato infiammatorio.
Frequenza
La frequenza di ripetizione degli impulsi varia dai 10 ai 50 Hz. Questa viene regolata sia per modulare la quantità di energia erogata in base alla fluenza o per motivi clinici.
Nel primo caso ad esempio per erogare la medesima quantità di energia all'articolazione gleno-omerale, si utilizzano fluenze progressivamente più elevate (in base alla fase clinica) con frequenze progressivamente più basse.
Nel secondo caso, in situazioni flogistiche acute, è sempre meglio utilizzare frequenze minori in modo da dare maggiore possibilità ai tessuti di dissipare l'effetto termico della laserterapia.
Il
macchinario per la laserterapia deve permettere queste differenziazioni.
Energia totale
Esistono tabelle derivate da studi scientifici per impostare l'energia totale emessa per ogni trattamento di laserterapia di cui di seguito alcuni esempi:
- cuffia dei rotatori: 3000 J
- trigger points trapezio: 300 J
- lesioni cartilaginee gleno-omerale: 3000 J
- tendinopatia capo lungo del bicipite: 2000 J.
Modalità di erogazione
Sono due principali ed una utilizzata solo da alcune
tipologie di laserterapia:
- scansione manuale,
- per punti,
- scansione automatica (optional).
Velocità di scansione
La velocità influisce sul riscaldamento dei tessuti in modo inversamente proporzionale: una scansione veloce produce minore effetto termico.
Modalità di accesso all'articolazione della spalla con la laserterapia
Le vie di accesso per la laserterapia sulla spalla descritte negli articoli scientifici sono:
- Gleno-omerale: paziente seduto con arto interessato addotto e intraruotato, possibilmente con la mano che si appoggia alla spalla controlaterale. Consente il trattamento dell'articolazione.
- Sub-acromiale: paziente seduto con il braccio addotto , in posizione neutra, e l'avambraccio appoggiato sulla coscia con il gomito semiflesso. Consente il trattamento della cuffia dei rotatori e dell'acromio-claveare.
- Capo lungo del bicipite: paziente seduto, braccio addotto e leggermente extraruotato, gomito flesso a circa 90°.
Controindicazioni alla laserterapia alla spalla
Si suddividono in assolute e relative.
- Assolute:
- neoplasie maligne
- zone emorragiche.
- Relative:
- area carotidea
- sensibilità soggettiva (soprattutto in carnagioni scure)
- flogosi infettiva.